Ciò favorisce partiti reazionari, come gli agrari, che riescono ad avere un potere politico non corrispondente “alla loro funzione storica, sociale, economica” (14, 53, 1712). , edizione critica a cura di Valentino Gerratana, Einaudi, Torino 1977, p. 1366. Gramsci contesta, dunque, “ogni mistica” fiducia nelle doti salvifiche del suffragio universale. Senza crisantemi[1] Per la verità [1] Dopo il Congresso socialista spagnuolo. L’Etiopia potrebbe mettersi alla testa di un movimento per l’Africa agli africani” (2, 50: 205). Non si tratta di un processo, , ma di una “rivoluzione permanente” in cui si “alternano tentativi di insurrezione e repressioni spietate, allargamento e restrizioni del suffragio politico, libertà di associazione e restrizioni o annullamenti di questa libertà” (, diviene il “terreno classico” dell’egemonia borghese, poiché la stessa coercizione statuale appare “appoggiata sul consenso della maggioranza” (, “più legato alla società civile” (6, 81: 752) rispetto al governo e alla magistratura. Sciopero Generale 29 Gennaio. [4] Aggiunge, a tal proposito, Gramsci: “bisognerebbe studiare bene la teoria di Ricardo e specialmente la teoria di Ricardo sullo Stato come agente economico, come la forza che tutela il diritto di proprietà, cioè il monopolio dei mezzi di produzione. Per quanto concerne l’Etiopia, Gramsci aggiunge delle proprie acute osservazioni, a partire dal fatto che la struttura geografica del paese ne faceva “un immenso campo trincerato naturale, espugnabile solo con forze smisurate e sacrifizi non proporzionati alle scarse risorse economiche che il paese può offrire all’eventuale conquistatore” (2, 21: 175). Adriana Bernardeschi Giornale telematico registrato con autorizzazione n.116 del 9/07/2015 (Tribunale di Roma) | … Note: [1] Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, edizione critica a cura di Valentino Gerratana, Einaudi, Torino 1977, p. 2018. [5] “Il suffragio universale che è stato introdotto in Francia da tanto tempo ha già determinato il fatto che le masse, formalmente cattoliche, politicamente aderiscano ai partiti repubblicani di centro, sebbene questi siano anticlericali e laicisti: il sentimento nazionale, organizzato intorno al concetto di patria, è altrettanto forte, e in certi casi è indubbiamente più forte, del sentimento religioso-cattolico, che del resto ha caratteristiche proprie” (13, 37: 1645). Ancora più significative sono le note dedicate ai domini coloniali inglesi, posti in discussione dal sorgere del nazionalismo, considerato da Gramsci “un movimento contro il capitalismo stimolato dal movimento operaio” (2, 48: 200). Tale tendenza “naturale” diviene una, entra così “in conflitto con altri gruppi dirigenti che aspirano allo stesso fine o ai cui danni l’espansione di esso dovrebbe necessariamente avvenire, poiché anche il globo terrestre è limitato” (, e di conseguenza nella lotta socio-politica al suo interno. 2, 16: 167). [8] Giolitti, osserva a tal proposito acutamente Gramsci, “mutò «partenaire», al blocco urbano sostituì (o meglio contrappose per impedirne il completo sfacelo) il «patto Gentiloni», cioè, in definitiva, un blocco tra l’industria settentrionale e i rurali della campagna «organica e normale» (le forze elettorali cattoliche coincidevano con quelle socialiste geograficamente: erano diffuse cioè nel Nord e nel Centro) con estensione degli effetti anche nel Sud, almeno nella misura immediatamente sufficiente per «rettificare» utilmente le conseguenze dell’allargamento della massa elettorale. In tal modo avrebbero potuto stroncare un movimento che altrimenti sarebbe risultato inarrestabile. La città futura. Adriana Bernardeschi Dopo aver letto il libro La città futura di Antonio Gramsci ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. Emblematico è, da questo punto di vista, il caso della lotta di liberazione allora in corso in India, a proposito della quale osserva Gramsci: “la resistenza passiva di Gandhi è una guerra di posizione che diventa guerra di movimento in certi momenti e in altri guerra sotterranea: il boicottaggio è guerra di posizione, gli scioperi sono guerra di movimento, la preparazione clandestina di armi e di elementi combattivi d’assalto è guerra sotterranea. Quando lo sciopero diventa reato: solidarietà a chi è sotto processo! 13 Nella bibliografia di Fusaro non compare neanche un testo di Hobsbawm che, ... 1 D. Fusaro, Antonio Gramsci. Pandemie: cattiva gestione, uso politico della scienza e disinformazione, Intervista al Dr. Ernesto Burgio sulla pandemia e sulla sua gestione, “Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. [3] A. Gramsci, La Città Futura 1917-1918, a cura di S. Caprioglio, Einaudi, Torino 1982, pp. Redazione Mobile: +39.3351020361 (SMS e MMS) – Email: cittafutura.al@gmail.com Oltre le informazioni. [9] Allo stesso modo il plebiscito sancisce il ristrutturarsi della classe fondamentale “nel campo politico-militare intorno a una personalità «cesarista»” o è prodotto di “una situazione di emergenza nazionale” (13, 37: 1648). , trova “il suo «perfezionamento» giuridico-costituzionale nel regime parlamentare strumento decisivo di egemonia della classe dominante mediante il «consenso permanentemente organizzato»” [1]. [1] Gramsci, A., Quaderni del carcere, edizione critica a cura di Valentino Gerratana, Einaudi, Torino 1977, p. 1366. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”. Emblematico è, da questo punto di vista, il caso della lotta di liberazione allora in corso in India, a proposito della quale osserva Gramsci: “la resistenza passiva di Gandhi è una guerra di posizione che diventa guerra di movimento in certi momenti e in altri guerra sotterranea: il boicottaggio è guerra di posizione, gli scioperi sono guerra di movimento, la preparazione clandestina di armi e di elementi combattivi d’assalto è guerra sotterranea. Al di là della lotta contro le posizioni del “socialismo-nazionale”, Antonio Gramsci deve affrontare sulla questione coloniale un conflitto teorico all’interno del proprio campo. Le elezioni a suffragio universale possono diventare, a parere di Gramsci, dei “, momenti di vita intensamente collettiva e unitaria nello sviluppo nazionale, di un popolo” (19, 19: 2004). La convinzione “che tutto sarebbe cambiato dopo il voto, di una vera e propria palingenesi sociale” (19, 19, 2005). Lo Stato quando vuole iniziare un’azione poco popolare crea preventivamente l’opinione pubblica adeguata, cioè organizza e centralizza certi elementi della società civile. Proponiamo in streaming il laconico e tagliente film western sulla morale borghese del regista sovietico Lev Kulešov. la funzione del testo argomentativo l’autore di un testo argomentativo ha lo scopo di convincere il destinatario ), diverso equilibrio tra le forze armate di leva e quelle professionali (polizia, gendarmeria), con la dipendenza di questi corpi professionali dall’uno o dall’altro organo statale (dalla magistratura, dal ministero dell’interno o dallo Stato maggiore); la maggiore o minore parte lasciata alla consuetudine o alla legge scritta, per cui si sviluppano forme consuetudinarie che possono ad un certo punto essere abolite in virtù delle leggi scritte” (13, 37: 1637). 1919-1921. Le “elezioni”, in effetti, “con gli spostamenti nelle forze politiche dei partiti, e con i cambiamenti che i risultati possono portare nel governo” (, . La “partecipazione delle masse popolari alla vita politica e statale”, lo stesso “decoro dell’attività parlamentare” sono il prodotto di una “serie di rivoluzioni e di guerre, a costo di torrenti di sangue” (8, 42: 967) [6]. Perciò queste ultime “forme di guerra da partigiani devono essere staccate dalla questione dell’arditismo, sebbene paiano avere [con esso] punti di contatto. Segue da Gramsci e la questione coloniale. LA CITTà FUTURA. Negli ultimi decenni del XIX secolo, in seguito all’espansione coloniale, “i rapporti organizzativi interni e internazionali dello Stato (…) diventano più complessi e massicci” (13, 7: 1566). E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Vi sono cenni sull’Albania (1, 66: 76) o l’Eritrea (2, 50: 205) in brevi note in cui Gramsci si limita a sintetizzare articoli letti in riviste. Negli ultimi decenni del XIX secolo, in seguito all’espansione coloniale, “i rapporti organizzativi interni e internazionali dello Stato (…) diventano più complessi e massicci” (13, 7: 1566). Italia. Abbiamo messo a questo foglio un titolo che non è solamente nostro. Per quanto riguarda in particolare l’India, Gramsci comprende come gli inglesi, dinanzi al vasto movimento anticolonialista che si veniva formando e che avrebbe potuto rovesciare il loro dominio, avrebbero fatto di tutto per provocare gli indipendentisti indiani e costringerli a venire allo scoperto, costringendoli ad accettare uno scontro in campo aperto, senza aver avuto la possibilità di accumulare le forze necessarie alla liberazione. Per quanto riguarda in particolare l’India, Gramsci comprende come gli inglesi, dinanzi al, , avrebbero fatto di tutto per provocare gli indipendentisti indiani e costringerli a venire allo scoperto, c, . bellissimo discorso di Gramsci letto da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu La città futura “Il Grido del Popolo”, n. 655, 11 febbraio 1917, e “Avanti!”, anno XXI, n. 43, 12 febbraio 1917 Con questo titolo uscirà fra qualche giorno un numero unico, pubblicato a cura della Federazione giovanile piemontese dedicato appunto ai giovani. Piuttosto scarna è l’analisi di Gramsci sulle colonie italiane, presumibilmente per evitare la censura. La Città Futura C. F. 96440760583 | Via dei Lucani 11, Roma | Direttore Resp. Al colonialismo italiano, Gramsci contrappone la potenzialità dell’Etiopia che, in quanto unico Stato africano ancora indipendente, potrebbe svolgere una funzione essenziale nella lotta di liberazione dell’intero continente africano da colonialismo e imperialismo. Intervista ad Alessandra Algostino, I motivi reali della crisi innescata da Renzi. In un primo momento sarebbe indispensabile, a parere di Labriola, ridurlo in uno stato di schiavitù, nella speranza che attraverso la sua colonizzazione sia possibile portare i suoi discendenti a intendere la pedagogia moderna. Come osserva a questo proposito Gramsci: “come unico Stato indigeno libero dell’Africa, l’Etiopia può diventare la chiave di tutta la politica mondiale africana, cioè il punto di collisione delle tre potenze mondiali (Inghilterra, Stati Uniti, Russia). Premessa, di A. d’Orsi/ Tavola delle abbreviazioni/ Introduzione. [2] Rifacendosi a B. Spaventa, Gramsci assimila tale giustificazione del colonialismo alla posizione di coloro che “vorrebbero tenere sempre gli uomini in culla (cioè nel momento dell’autorità, che pure educa alla libertà i popoli immaturi) e pensano tutta la vita (degli altri) come una culla” (, : 1366). “Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. Sia le guerre coloniali sia le guerre di liberazione nazionale sono, dunque, simili alla moderna lotta politica, articolandosi come questa su tre piani differenti: la guerra “di movimento, di posizione e sotterranea” (ibidem). Tale ruolo fu svolto principalmente dagli Stati uniti d’America, a partire dalla nota dottrina Monroe (cfr. La Città Futura C. F. 96440760583 | Via dei Lucani 11, Roma | Direttore Resp. Odio gli indifferenti di Antonio Gramsci (testo ridotto, tratto da “La città futura”) Odio gli indifferenti. D’altra parte, a parere di Gramsci, il progressivo ampliamento del suffragio, oltre la ristretta cerchia dei possidenti bianchi e maschi della tradizione liberale, ha in sé la potenzialità di produrre “una vera e propria riforma intellettuale e morale” (8, 87: 992). Vi sono cenni sull’Albania (1, 66: 76) o l’Eritrea (2, 50: 205) in brevi note in cui Gramsci si limita a sintetizzare articoli letti in riviste. MILANO – Vivere significa partecipare, diceva Antonio Gramsci (1891-1937), fondatore del partito comunista in Italia. Vivo, sono partigiano. 35 A. Gramsci, Margini, ora in La Città futura, pp. 08/01/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte. Si tratta di forme di lotta miste, poiché i colonialisti sono in evidente inferiorità numerica e i movimenti di liberazione nazionale sono privi degli equipaggiamenti indispensabili a poter sostenere un conflitto in campo aperto. Dunque, per dirla con Gramsci, “che ci sia chi affermi decisamente che la schiavitù dei papuani non è che una necessità del momento e si ribelli contro tale necessità è anch’esso un fatto filosofico-storico: 1) perché contribuirà a ridurre al tempo necessario il periodo di schiavitù; 2) perché indurrà gli stessi papuani a riflettere su se stessi, ad autoeducarsi, in quanto sentiranno di essere appoggiati da uomini di civiltà superiore; 3) perché solo questa resistenza mostra che si è realmente in un periodo superiore di civiltà e di pensiero ecc.” (, : 1367). Tale tendenza “naturale” diviene una necessità impellente in fasi di crisi economico-sociale. La Città Futura (ultimo aggiornamento 28 Gen 2021) Ratatuia (ultimo aggiornamento ... il testo Viabilità: le occasioni mancate e i progetti da realizzare, dove si toccano con precisione quasi tutti questi temi. Negli Stati colonialisti, in effetti, il conflitto fra le classi sociali si svolge principalmente nella forma della “guerra di posizione” per il controllo del complesso di associazioni della società civile. Si tratta di forme di lotta miste, poiché i colonialisti sono in evidente inferiorità numerica e i movimenti di liberazione nazionale sono privi degli equipaggiamenti indispensabili a poter sostenere un. [1] Perciò, Gramsci osserva criticamente: “il modo di pensare implicito nella risposta del Labriola non pare pertanto dialettico e progressivo, ma piuttosto meccanico e retrivo” (ivi: 1367). Tale potenzialità del regime rappresentativo e parlamentare può divenire effettuale solo quando è il prodotto della lotta di “grandi masse della popolazione” (3, 62: 342) e non la mera applicazione di un sistema conquistato da altri popoli. Lo Stato moderno borghese, dopo un lungo periodo di gestazione che va dalla Rivoluzione francese al 1871, trova “il suo «perfezionamento» giuridico-costituzionale nel regime parlamentare strumento decisivo di egemonia della classe dominante mediante il «consenso permanentemente organizzato»” [1]. Al contrario, se si vuole veramente che i discendenti delle popolazioni colonizzate possano liberarsi dalla schiavitù e venire “educati con la Pedagogia moderna” occorre condurre una impietosa lotta al colonialismo. Al punto che “la formula quarantottesca della «rivoluzione permanente»” diviene obsoleta e deve essere sostituita con quella di lotta per l’“egemonia” (ibidem). Altrimenti gli stessi partiti tendono a non essere “una frazione organica delle classi popolari”, ma a costituirsi unicamente in vista delle elezioni come “un insieme di galoppini e maneggioni elettorali, un’accolta di piccoli intellettuali di provincia, che rappresentavano una selezione alla rovescia” (14, 10, 1664) [7], al servizio dello “spirito di consorteria” delle classi dominanti. [4] Perciò Gramsci, “di fronte al meccanicismo implicito nel pensiero del Labriola”, controbatte: “può darsi benissimo che sia «necessario ridurre i papuani alla schiavitù» per educarli, ma non è necessario meno che qualcuno affermi che ciò non è necessario che contingentemente, perché esistono determinate condizioni, che cioè questa è una necessità «storica» e non assoluta: è necessario anzi che ci sia una lotta in proposito, e questa lotta è proprio la condizione per cui i nipoti o pronipoti del papuano saranno liberati dalla schiavitù e saranno educati con la Pedagogia moderna” (11, 1: 1367). Autorità e sovranità non sono più privilegi di casta fondati su basi metafisico-religiose [5], ma sono riposte, almeno formalmente, nel popolo. È certo che lo Stato ut sic non produce la situazione economica ma è l’espressione della situazione economica, tuttavia si può parlare dello Stato come agente economico in quanto appunto lo Stato è sinonimo di tale situazione. 2 Ivi, p. 16. has waived all copyright and related or neighboring rights to Association La città futura Gramsci contesta, dunque, “ogni mistica” fiducia nelle doti salvifiche del suffragio universale. Copyleft © 2014 - 2021 Ass. This work is published from: Se i soggetti ritratti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, o volessero essere citati, possono inviare una segnalazione alla redazione e provvederemo tempestivamente. Proponiamo in streaming la commedia del regista Lev Kuleshov sulle disavventure di un americano nell’Unione Sovietica degli anni ‘20. Per Gramsci in assenza di una lotta al colonialismo ogni pretesa di una funzione pedagogica europea nei confronti delle popolazioni colonizzate è da considerarsi un’ipocrisia. D’ora in poi citeremo quest’opera fra parentesi tonde direttamente nel testo, indicando il quaderno, il paragrafo e il numero di pagina di questa edizione. Del resto in assenza di movimenti di massa lo stesso suffragio universale può divenire uno strumento della classe dominante per rafforzare il proprio dominio mediante il consenso di settori arretrati della popolazione, facilmente egemonizzabili mediante il clero e gli intellettuali tradizionali [8]. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito. Quali sono i motivi della crisi? Per Gramsci non ci si può limitare come faceva Labriola a giustificare, , ovvero a constatare la funzione entro certi limiti civilizzatrice del colonialismo. Le avventure di Mr. West nel paese dei bolscevichi, L’incarico a Mario Draghi, Renzi tirapiedi dei grandi interessi, i nostri compiti, La nostra solidarietà a studentesse e studenti greci in lotta contro l’attacco del governo al diritto allo studio! Il tutto discusso con il massimo dell'educazione e il rispetto reciproco. Con questa iniziativa, promossa dall’associazione culturale Teatro Puccini in collaborazione con il Comune di Firenze e Casa spa, continua il progetto di trasformare alcune parti della città affinché i cittadini possano sentirsi parte attiva di una comunità di fronte al momento che stiamo vivendo. Adriana Bernardeschi Giornale telematico registrato con autorizzazione n.116 del 9/07/2015 (Tribunale di Roma) | … [3] Gramsci ne conclude che “lo Spaventa, che si metteva dal punto di vista della borghesia liberale contro i «sofismi» storicistici delle classi retrive, esprimeva, in forma sarcastica, una concezione ben più progressiva e dialettica che non il Labriola e il Gentile” (11, 1: 1368). Al contrario, se si vuole veramente che i discendenti delle popolazioni colonizzate possano liberarsi dalla schiavitù e venire “educati con la Pedagogia moderna” occorre condurre una impietosa, [4] All’interno dei paesi coloniali essa avrà l’essenziale funzione di indurre gli stessi papuani a prendere coscienza di sé e, di conseguenza, ad autoformarsi. La Città Futura: Come le persone vorrebbero il mondo e la loro città (e non solo Colle!) Parole, parole, parole...[1] La Festuca. Intellettualismo. Queste forme di lotta sono proprie di minoranze [deboli ma esasperate] contro maggioranze bene organizzate: mentre l’arditismo moderno presuppone una grande riserva, immobilizzata per varie ragioni, ma potenzialmente efficiente, che lo sostiene e lo alimenta con apporti individuali” (, Un possibile supporto ai movimenti nazionali può venire da altre potenze a capitalismo sviluppato, interessate a rompere il monopolio economico del paese colonizzatore, attraendo le colonie nella propria area d’influenza economica. has waived all copyright and related or neighboring rights to Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie. Giornale comunista online, libera informazione ed approfondimento | Chi siamoSostieni La Città Futura. La città futura rispecchia pienamente le influenze giovanili di Gramsci: sarà lui stesso ad ammettere successivamente di essere stato allora “tendenzialmente piuttosto crociano” [2] e in effetti nel giornale viene pubblicato un articolo di Benedetto Croce, Religione e serenità, in cui si … Perciò queste ultime “forme di guerra da partigiani devono essere staccate dalla questione dell’arditismo, sebbene paiano avere [con esso] punti di contatto. la Città futura. Costituzione e diritto ai tempi del Covid 19. terreno politico e di «preparazione» militare” (1, 134: 122). Fonte http://www.antoniogramsci.com/ CD Rom a cura di Angelo d'Orsi Fondazione Istituto Gramsci, Roma 2005 Siae RM 0006273188 | R 00000057 . Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Altrimenti gli stessi partiti tendono a non essere “una frazione organica delle classi popolari”, ma a costituirsi unicamente in vista delle elezioni come “un insieme di galoppini e maneggioni elettorali, un’accolta di piccoli intellettuali di provincia, che rappresentavano una selezione alla rovescia” (14, 10, 1664) [7], al servizio dello “spirito di consorteria” delle classi dominanti. Se ne deduce che l’avventura mussoliniana sarebbe stata legata, . Le foto utilizzate all'interno del sito, dove non è citato espressamente l'autore o la fonte, sono di pubblico dominio perché prese dalla rete. In tal modo avrebbero potuto stroncare un movimento che altrimenti sarebbe risultato inarrestabile. che può diffondersi fra le masse dopo la conquista del suffragio universale, è considerata da Gramsci “mistica”, in quanto non tiene conto che le elezioni esprimono i rapporti di forza fra le classi nella società civile. Adriana Bernardeschi Concludiamo la pubblicazione delle videolezioni del corso La distruzione della ragione: per la critica delle ideologie filosofiche moderne e ... Il primo gennaio, 62mo anniversario della vittoria della Rivoluzione Cubana, è stata avviata una riforma monetaria che abbandona la doppia moneta e ... Il socialismo bolivariano e il populismo reazionario alla prova della pandemia globale. (…) L’allargamento del suffragio nel 1913 aveva già suscitato i primi accenni di quel fenomeno che avrà la massima espressione nel 19-20-21 in conseguenza dell’esperienza politico-organizzativa acquistata dalle masse contadine in guerra, cioè la rottura relativa del blocco rurale meridionale e il distacco dei contadini, guidati da una parte degli intellettuali (ufficiali in guerra), dai grandi proprietari” (19, 26: 2039-41). La “partecipazione delle masse popolari alla vita politica e statale”, lo stesso “decoro dell’attività parlamentare” sono il prodotto di una “serie di rivoluzioni e di guerre, a costo di torrenti di sangue” (8, 42: 967) [6]. Gramsci, inoltre, distingue la potenziale lotta armata anticolonialista, potenzialmente maggioritaria in grandi paesi come l’India, da movimenti anticolonialisti minoritari dediti alla lotta armata, allora in atto principalmente in Irlanda e nei Balcani. Quali sono i motivi della crisi? Gramsci curò per intero la stesura, del giornale, che aveva lo scopo di "educare e formare" i giovani socialisti (siamo alla fine del primo conflitto mondiale) alla "disciplina politica", alla solidarietà e alla vita organizzata del partito.

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